Regolamento di Formazione Permanente

Premessa

L’esercizio professionale dell’attività di Consulente di Management esige l’acquisizione di conoscenze, lo sviluppo di abilità, il miglioramento di competenze al fine di assicurare il soddisfacimento delle aspettative delle Organizzazioni beneficiarie dei servizi di consulenza di management (Imprese, Organizzazioni Non Profit, Pubblica Amministrazione).

I Consulenti di Management hanno il dovere di sviluppare e potenziare le proprie competenze professionali.

Il presente Regolamento della Formazione Permanente sancisce l’obbligatorietà alla formazione permanente e le relative modalità di assolvimento per gli Associati APCO.

ART. 1 - Formazione permanente

Per “formazione permanente” è da intendersi qualsivoglia attività finalizzata all’aggiornamento, all’approfondimento, allo sviluppo di conoscenze e competenze professionali del Management Consultant.

La formazione permanente, intesa come aggiornamento professionale e formazione, è uno strumento che permette di creare valore e sviluppare capacità competitiva.

ART. 2 - Obbligo della formazione permanente

La formazione permanente è impegno statutario ed etico per il Consulente di Management associato ad APCO, prima che prescrizione della Legge n. 4/2013.

Questo obbligo del Consulente di Management si assolve con l’impegno a partecipare ad un percorso formativo, in base alle linee guida individuate dal Consiglio Direttivo di APCO, che consenta di mantenere e perfezionare le conoscenze e competenze tecnico-professionali.

Tale percorso formativo integra e completa lo studio e l’approfondimento individuale.

ART. 3 - Attività di formazione permanente

Il patrimonio di conoscenze e competenze professionali specifico del Consulente di Management da mantenere aggiornato, attraverso la formazione permanente, viene individuato nelle seguenti tipologie previste dalla matrice delle “Competenze del Management Consultant APCO”:

1. Competenze strategiche e sistemiche;
2. Competenze metodologiche/realizzative;
3. Competenze di comportamento organizzativo;
4. Competenze relazionali;
5. Competenze di gestione del progetto di consulenza;
6. Competenze specialistiche.

Sono da considerare attività di formazione permanente:

  • gli eventi specificamente formativi (seminari, corsi, workshop, convegni, webinar,…) rientranti nel programma di formazione predisposto dalla Commissione Formazione di APCO, siano essi svolti presso la Sede centrale, che presso le Delegazioni Territoriali;
  • gli APCO Tool, siano essi svolti presso la Sede centrale, che nelle Delegazioni Territoriali;
  • la partecipazione a corsi, convegni o altre iniziative formative, anche mediante modalità a distanza, promosse o organizzate da APCO, dalla Commissione Formazione di APCO o da Enti privati e pubblici preventivamente riconosciuti da APCO secondo criteri definiti periodicamente;
  • l’intervento e la partecipazione alle iniziative di cui sopra in qualità di relatore;
  • la redazione e la pubblicazione di libri, articoli specializzati, note, relativi ad argomenti professionali;
  • la partecipazione attiva ad attività istituzionali APCO (Consiglio Direttivo, Commissione Soci, Commissione Formazione, altre attività istituzionali centrali e delle Delegazioni Territoriali, ..)

  • L’attività formativa si conforma alle linee guida espresse dal DLgs n. 13/2013 e si ispira agli standard di settore.

     
    ART. 4 - Crediti formativi professionali

    Il Credito Formativo Professionale (CFP) è l’unità di misura per la valutazione dell’impegno necessario per l’assolvimento dell’impegno alla formazione permanente.

    ART. 5 - Assolvimento  obbligo di formazione permanente

    Il Consulente di Management associato ad APCO, per assolvere l’impegno alla formazione permanente e ottenere/mantenere l’attestato di qualificazione professionale triennale deve acquisire i seguenti crediti formativi professionali (CFP):

    a)      Socio Qualificato APCO

    Almeno 45 CFP nel corso del triennio con le attività di formazione previste dall’art. 3 del presente regolamento.
    Il numero minimo di CFP non può essere inferiore a 10 l’anno.
    b)      Socio Qualificato APCO-CMC

    Almeno 60 CFP nel corso del triennio con le attività di formazione previste dall’art. 3 del presente regolamento
    Il numero minimo di CFP non può essere inferiore a 15 l’anno.

     

    ·Ogni Associato ha la possibilità di scegliere, in relazione alle proprie esigenze professionali, gli eventi che compongono il programma formativo di APCO e di eventuali altri Enti le cui attività abbiano ricevuto l’accredito dal Consiglio su proposta della Commissione Formazione di APCO ai fini dell’assolvimento dell’impegno formativo.

    L’impegno alla formazione permanente è compiutamente assolto da parte dell’associato APCO attraverso la notifica documentata dell’attività formativa cui si è dedicato ad APCO che, a norma dell’Art. 5. 1e. della Legge n.4/2013, è tenuta “ad accertare l’effettivo assolvimento di tale obbligo”.

    Tutti i Soci sono tenuti a documentare alla Commissione Soci, tramite la Segreteria, al momento del rinnovo dell’attestazione di qualificazione professionale, qualora ciò non sia stato fatto di volta in volta, l’attività di formazione effettivamente svolta nel periodo precedente, nel caso non sia già certificata direttamente dalla partecipazione ad attività formative APCO.

    ART. 6 - Sistema di attribuzione dei crediti formativi professionali

    I crediti Formativi professionali (CFP) sono attribuiti secondo i seguenti criteri:

    Partecipazione a eventi formativi 
    (seminari, corsi, workshop, convegni, webinar, APCO Tool, ...)
     1 CFP
     per ogni ora

    Relatore a eventi formativi
    (seminari, corsi, workshop, convegni, webinar, APCO Tool, ...)
     2 CFP
     per ogni ora

    Partecipazione attività associative  APCO
    (Consiglio Direttivo, Attività di Delegazione, Commissione Soci, Commissione Formazione, Comitato dei Garanti, …)
     2 CFP
     per ogni seduta/sessione di lavoro

    Autoformazione, studio personale
    (Purché documentabili)

     1 CFP 
     per ogni ora

    Redazione articoli su temi di management consulting, etica delle professioni  3 CFP
     per articolo

    Pubblicazione libri, paper, ricerche su temi di management consulting, etica delle professioni

     15 CFP
     per lavoro

    Coaching/Mentoring attivo  18 CFP
     per 6 sessioni

    Coaching/Mentoring passivo  6 CFP
     per 6 sessioni


    A
    RT. 7 - Attestato di competenza

    Il Consulente di Management associato ad APCO che abbia completato il percorso formativo, riceverà dalla Commissione Formazione l’attestato di formazione permanente assolta, indispensabile ai fini del rilascio/mantenimento dell’attestato di qualificazione professionale Socio Qualificato APCO ovvero Socio Qualificato APCO-CMC da parte della Commissione Soci.

    ART. 8 - Esenzioni

    Il Consulente di Management associato ad APCO può essere esentato dallo svolgimento di attività di formazione professionale nei seguenti casi:

    1. maternità, per un anno;
    2. servizio civile volontario, malattia grave, infortunio, assenza dall’Italia, determinanti l’interruzione dell’attività professionale per almeno sei mesi;
    3. altri casi di documentato impedimento derivanti da cause di forza maggiore.

    La richiesta di esonero dovrà essere presentata alla Commissione Formazione entro 30 giorni dal verificarsi la condizione di esenzione.

    In riferimento alla causa di esenzione di cui alla lettera c) del presente articolo, la Commissione Formazione si riserva il diritto di esaminare le singole richieste e di esprimersi formulando la conseguente proposta al Consiglio Direttivo che ne adotterà la decisione.


    Art. 9 - 
    Alternative all'assolvimento dell'obbligo della formazione permanente

    Il Consulente di Management associato ad APCO che per un qualsiasi motivo non ricadente nelle fattispecie previste dall’art. 8, non avesse compiutamente adempito all’obbligo della formazione permanente, potrà sottoporsi ai fini del mantenimento del suo status di Socio ed il rinnovo dell’attestazione all’assessment previsto per la tipologia del titolo di attestazione che gli compete (Socio Qualificato APCO, Socio Qualificato APCO-CMC).

    ART. 10 - Sanzioni disciplinari

    La condizione del Consulente di Management associato ad APCO che non ottemperi all’impegno della formazione permanente, con le modalità di cui al presente regolamento, è disciplinata dagli artt. 5 e 9 del Regolamento della Commissione Soci.

    Regolamento della Formazione Permanente ratificato dal Consiglio Direttivo in data 8 maggio 2020.

    Socio APCO

    Il Socio Apco (giovane neo laureato)

    Apco istituisce, in via sperimentale, una nuova categoria di Socio: il Socio Apco, oltre ai tradizionali Socio Apco Qualificato e Socio Apco Qualificato CMC.

    Potranno accedere Socio Apco coloro che stiano avviandosi alla professione di Consulente di Management le giovani/ i giovani con i seguenti requisiti:

    a. abbiano un'età inferiore ad anni 35;

    b. siano in possesso di un diploma di laurea magistrale;

    c. stiano esercitando l'attività di consulenza, anche in forma di praticantato, all'interno di uno studio/società di consulenza e stiano lavorando o abbiano lavorato ad un progetto che verrà illustrato al colloquio di assessment;

    d. accedano all'usuale processo di assessment (appositamente ricalibrato) e lo superino;

    e. coloro che avranno superato il colloquio di assessment, saranno Soci Apco a tutti gli effetti della Legge 4/2013.

    Benefici di contorno:

    1. la quota annua del Socio Apco sarà di € 60,00 fino al compimento del 36° anno.

    2. il Collega che ospita nel suo Studio/Società quale praticante un/a Candidato/a, godrà di un numero di crediti formativi equivalenti alla quota annua di sua pertinenza (30 crediti se è Socio Qualificato o 40 crediti se è Socio Qualificato CMC), qualora il/la Candidato/a superi l'assessment Apco.

    Quanto sopra è immediatamente operativo.

    Per giovani candidati in possesso di laurea triennale, Apco sta predisponendo uno specifico percorso formativo di carattere internazionale con inserimento finale in un contesto professionale -studio/società di consulenza- che darà accesso al processo di assessment per l'ammissione a Socio Apco.

    Apco si apre così all'apporto di giovani competenze, nuove energie, nuovi entusiasmi e crea contestualmente nuove, concrete opportunità di lavoro (non solo auspici) per chi voglia intraprendere la via della professione di consulente di management.

    Partecipa da protagonista alla community dei consulenti di management, aderisci ad APCO!

    CMC Firm

    ICMCI ha recentemente previsto che gli Insitutes nazionali (tra cui APCO) possano rilasciare il titolo di CMC firm a società/studi di consulenza che, avendo certi requisiti, ne facciano domanda e superino positivamente una breve fase di assessment svolto da CMC internazionali.

    I principali requisiti riguardano:

    ·         Il riconoscimento del ruolo svolto dalla società o dallo studio nel proprio mercato di elezione
    ·         Il rispetto del codice etico adottato da APCO, in linea con quello di ICMCI
    ·         Il rispetto di un codice di comportamento adottato dalla Società
    ·         L’adozione di espliciti sistemi di gestione delle risorse, nei momenti di assunzione, valutazione delle performance, promozione, sviluppo formale delle competenze, mentoring e feedback
    ·         L’esistenza di un certo numero di CMC, in relazione al numero complessivo dei consulenti impiegati.

    vantaggi principali per le CMC Firms riguardano

    ·         l’adeguamento delle loro prassi ai migliori standard internazionali
    ·         la conseguente possibilità di far valere questo differenziale sul mercato
    ·         la partecipazione ad una directory di tutte le CMC firms internazionali, che consentirà la costituzione di un net work efficace e di elevata qualità.

    fees d’ingresso variano in funzione della dimensione della società/dello studio (da 1.250 a 1.550 euro, più 5 euro per consulente).

    Il fac-simile della domanda è  qui riportato in allegato. Una volta compilato è da inviare a: segreteria@apcoitalia.it 

    Ogni tre anni è prevista una verifica, come per i CMCs, e questa avrà un costo di 500 euro.
    Scarica allegati:
    Scarica questo file (CMC Firm - application.pdf)CMC Firm - application105 kB

    Community of Practice Apco

    blog logo unicoSono state importanti nei secoli le “Comunità di Pratica”, esse traggono origine dalle medioevali Botteghe Artigiane, luoghi in cui si sviluppava l’apprendimento, la condivisione dei saperi, lo sviluppo dell’identità “professionale”.

    Da qualche decennio sono state rivalorizzate e sono oggi più conosciute con la denominazione  anglosassone di “Community of Practice”, ugualmente sedi di condivisione dei saperi e di naturale tensione all’affinamento delle competenze.

    In Apco, associazione da sempre chiamata a creare contesti di miglioramento professionale, abbiamo valutato che fossero uno strumento idoneo  per coniugare competenze diverse e specializzarle  al servizio di ambiti specifici che richiedano  alte e poliedriche professionalità.

    La consulenza di management sta cambiando in risposta al profondo mutare delle esigenze dei suoi fruitori, le imprese, la Pubblica Amministrazione, il Terzo Settore.

    Apco ha colto il senso di tali mutamenti e ha istituito questi “luoghi”, ambiti di maturazione di alte competenze specialistiche e di eccellenze professionali specifiche che  Apco attesta  a norma della Legge n.4/2013 attraverso un apposito assessment. Una qualificazione aggiuntiva  alla connotazione di Socio Qualificato o Socio Qualificato CMC.

    Le Comunità di Pratica di Apco sono dunque un ambito organizzativo con un duplice obiettivo:
    • coltivare ed elevare conoscenze specifiche, in un processo organizzato di apprendimento continuo e condiviso;
    • costituire il “contenitore” di alte professionalità con competenze specialistiche attestate da Apco (l’attestazione specialistica è a libera scelta dei partecipanti alla Community) che renderà più facile da parte dei Clienti l’individuazione dell’Esperto, così assai meglio identificabile.
    Le Comunità di Pratica proposte dal Consiglio Direttivo e decise dall’Assemblea sono, per ora, le seguenti:

    1.   Sviluppo organizzativo e valutazione delle performance nelle PP.AA.
    2.   Mentor di Start-up
    3.   Processi di internazionalizzazione 
    4.   Risanamento di imprese
    5.   Change Management
    6.   Trasformazione digitale e Innovation Management
    7.   Terzo Settore (economia No Profit)
    8.   Valorizzazione di Beni ed Eventi culturali e ambientali
    9.   Web Marketing e Social Media
    10. Innovazione di prodotti, processi, modelli di business
    11. Sostenibilità
    12. Compliance 
    13. Finanza d'Impresa
    14. Controllo Direzionale e Performance Management
    15. Manager di Reti d'Imprese
    16. Continuità competitiva d'impresa

    Alcune sono già state attivate, altre lo saranno nelle prossime settimane, su richiesta dei Soci Apco.

    Naturalmente nell'organizzazione Apco rimangono gli Aderenti, i Soci Qualificati e i Soci Qualificati CMC.

    Ognuno di loro  può chiedere, per suo specifico interesse culturale e professionale, di aderire alle Community.
    Le Community sono aperte anche ai non Soci.  Essi, per un periodo limitato, possono partecipare a tale Community per condividerne lo spirito e la tensione all’approfondimento di quei saperi e di quelle competenze. Decideranno poi in tutta libertà la propria evoluzione professionale.
    Le Community avranno una propria governance.

    I Soci Qualificati e Qualificati CMC che ne fanno parte possono chiedere di essere attestati nelle loro competenze specialistiche, attraverso un idoneo processo di assessment.

    L'attestazione ottenibile dall'assessment è di due tipi: "Practitioner ………" ed "Esperto ..." (con la specificazione dell'expertise della Cdp).

    L’attestazione di "Practitioner" è conseguibile, sia l'attraverso il normale assessment, che con l'esito positivo della disamina di un progetto al termine del corso specialistico di pertinenza di quella Community previsto dalla "Offerta Formativa Apco 2016".

    Per essere attestato quale "Esperto" è richiesta la preliminare attestazione di Socio Qualificato o Socio Qualificato CMC (o del colloquio di attestazione di Socio Qualificato o Socio Qualificato CMC).
    La qualificazione di "Esperto" è aggiuntiva a quella di Qualificato e Qualificato CMC.

    Per accedere alla Comunità di Pratica di proprio interesse occorre farne domanda alla Segreteria di Apco: segreteria@apcoitalia.it, specificando la Community cui si desidera partecipare. L’adesione è gratuita.

    Si può aderire al massimo a 2 Comunità di Pratica

    Il Regolamento per la creazione, la gestione e l’accesso alle Community of Practice di Apco è a questo link.
    Per fare la domanda di adesione alla Comunità di Pratica, accedi alla documentazione QUI

    Le Comunità Apco (Descrizioni)

    1 - Sviluppo organizzativo e valutazione delle performance nelle PP.AA.

    E’ la Community dei professionisti della valutazione della performance e dello sviluppo organizzativo delle Pubbliche Amministrazioni.
    Essi intendono dare un contributo positivo, innovativo e professionale al processo di riforma della Pubblica
    Amministrazione, affinché quanto previsto dalla legge produca effetti concreti e virtuosi sul sistema pubblico, a garanzia della qualità dei servizi erogati a beneficio dei cittadini.

    2 - Mentor di Start-up

    Immensa risorsa d’intelligenza creativa e di tensione imprenditoriale sono le Start Up.  Risorsa che purtroppo va dispersa a percentuali insostenibilmente alte. Un deplorevole spreco di futuro! Una guida specializzata nell’indirizzare queste iniziative imprenditoriali innovative al loro esordio può ridurre questo sperpero.

    Occorrono competenze specifiche per guidare i primi passi di una Start Up verso la sua trasformazione in azienda ben funzionante: i Mentor di Start Up.

    3 - Processi di internazionalizzazione

    E’ grande la creatività e l’intraprendenza degli imprenditori italiani e all’estero: ci vanno con un coraggio da leoni, ma l’improvvisazione non sempre paga.

    Quando, però, si tratta di internazionalizzare effettivamente l’azienda, allora occorre essere assai ben preparati e avere rapporti consolidati nei Paesi nei quali si desidera approdare.

    I Consulenti Apco sono parte di un network internazionale presente in oltre 50 Paesi, quelli di loro che si dedicano all’internazionalizzazione sono in questa Community e sviluppano rapporti e soluzioni.

    4 - Risanamento di imprese

    Risanare imprese è compito arduo e non è da tutti. Occorrono competenze specialistiche e una preparazione adeguata, multidisciplinare. Lo si può fare per incarico dell’imprenditore, su designazione di un giudice, su istanza del Governo o dell’Ente Locale titolare di un’impresa partecipata.

    In questa Community gli specialisti del risanamento sono partecipi ad uno scambio continuo di esperienze con le altre professionalità che questo lavoro implica: il Commercialista, l’Avvocato, l’Ente che può procurare le risorse finanziarie.

    5 - Change Management

    Il Consulente di management è –deve essere- sempre un vettore di cambiamento.

    Alcuni di loro sono degli specialisti del cambiamento, professionisti consapevoli che il cambiamento è fondato sul metodo e sull’autorevolezza. Essi ne sono i portatori dotati della necessaria competenza multi-disciplinare frutto di uno specifico percorso professionale e di una pratica sistematica e si ritrovano in questa Community.

    6 - Trasformazione digitale e Innovation Management

    È la Community dei professionisti che operano nell’ambito della trasformazione tecnologica e digitale e che si occupano di innovation management nelle organizzazioni.

    I suoi membri condividono ed elaborano best practice che, facendo leva sul fattore abilitante delle tecnologie dell’Enterprise 4.0, consentono l’ammodernamento delle PMI italiane e sono portatori di innovazione nelle strategie, nei modelli di business, nelle organizzazioni e nei processi per creare valore ed efficienza.

    La Community incentiva il digital change management, coltiva e mantiene aggiornato il modello delle competenze richieste per questi profili professionali.

    7 - Terzo Settore (economia No Profit)

    L’espansione del perimetro della sussidiarietà nell’erogazione dei servizi ascrivibili al Welfare State fa emergere una pluralità di soggetti economici caratterizzati da un’economia cosiddetta del “no profit”: soggetti organizzativi di natura privata (associazioni, fondazioni, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, società di mutuo soccorso, imprese sociali e Onlus) volti alla produzione di beni e servizi a valenza pubblica o collettiva. 

    Soggetti economici con connotazioni gestionali molto particolari, tutt’altro che esentate dal perseguimento di obiettivi di efficienza ed efficacia, che richiedono competenze specifiche. L’adeguatezza della loro impostazione gestionale richiede l’apporto di consulenti particolarmente esperti, quelli di questa Community.

    8 - Valorizzazione di Beni ed Eventi culturali e ambientali

    L’Italia è il Paese con il più ampio patrimonio archeologico, artistico e  culturale. Ed è anche quello che meno lo sa valorizzare. Alla direzione di un Museo o di un Teatro si mette sempre un esperto del settore che certamente ne eleverà la qualità, mai un manager, perché la valorizzazione anche economica di quel bene viene percepita quale conseguenza spontanea.

    L’intervento di un Consulente di management risolve meglio e più strutturalmente l’obiettivo della valorizzazione. E’ questa la Community dove trovare gli esperti idonei.

    9 - Web Marketing e Social Media

    Sulle fondamenta teoriche classiche del marketing, sempre validissime, si sono ormai innestate tante specializzazioni che sono connesse all’evoluzione degli strumenti che ne permettono un uso sempre più efficace. Strumenti di marketing e non solo di comunicazione, in perenne evoluzione.

    E’ di questo che si occupano i Consulenti che si ritrovano in questa Community che potrebbe avere molte altre denominazioni ugualmente pertinenti.

    10 - Innovazione di prodotti, processi, modelli di business

    Ben lontana dal riguardare solo i prodotti, l’innovazione riguarda sempre più i processi produttivi e gli stessi modelli di business. L’importanza rivestita dall’apporto creativo rimane fondamentale e nondimeno lo è il metodo per generale innovazione.

    Un apporto di cui il Consulente di management è spesso il “contaminante” protagonista. La Community è l’ideale ambiente di “contaminazione” con l’alto tasso di relazionalità che la caratterizza.

    11 - Sostenibilità

    Il futuro è delle organizzazioni che generano valore sostenibile nel tempo nelle sue dimensioni: economica, sociale, ambientale e di governance. La sostenibilità occupa un ruolo centrale nell’evoluzione verso modelli di responsabilità sociale.

    I consulenti di management sono chiamati ad orientare in modo strategico le organizzazioni e ad accompagnarle nei percorsi di integrazione e sviluppo di tali tematiche.

    Questa community opera con un approccio collaborativo, inclusivo e interdisciplinare per favorire la crescita professionale-etico-valoriale dei suoi partecipanti e rappresenta uno spazio per lo scambio di idee, conoscenze ed opportunità. Attiva relazioni di networking con diversi soggetti (pubblici, privati, non profit) per promuovere la cultura della sostenibilità e del bene comune ed elaborare delle best practice di settore.

    12 - Compliance Management

     E’ la Community dei professionisti esperti in progettazione, realizzazione, verifica e mantenimento/miglioramento di sistemi di gestione organizzativi in conformità a standard normativi, legislativi e di regolamentazioni cogenti e volontarie.

    I Consulenti di Management che si ritrovano in questa Community, forniscono qualificanti contributi nel campo delle politiche e strategie di management, indirizzati a creare valore e promuovere cambiamenti, nella crescita delle Organizzazioni e dei loro processi, in conformità agli standard di riferimento.

    13 - Finanza d'Impresa

    E’ la Community dei professionisti esperti in progettazione, Di fondamentale importanza è il ruolo dei Consulenti di management nell'individuare le più idonee fonti di approvvigionamento finanziario per le imprese, migliorandone il rating di affidabilità creditizia, curandone l’accesso alla finanza ordinaria, alla finanza agevolata e al private equity per ottimizzarne la struttura finanziaria e incrementarne la redditività.

    Sempre più articolate e sofisticate sono le modalità per interpretare in modo adeguato tale ruolo, molte le competenze che utilmente possono integrarsi e completarsi in questa Community nella quale gli specialisti di quest’attività avranno modo di estendere le proprie competenze per supportare e affiancare più efficacemente le imprese nella realizzazione della crescita dimensionale aziendale e dei piani di investimento".

    14 - Controllo Direzionale e Performance Management

    L’accresciuta complessità interna ed esterna all’impresa impone, a supporto dell’azione manageriale, la presenza di strumenti di guida operativa e di valutazione delle performance molto più evoluti di quelli utilizzati in passato.

    In scenari competitivi caratterizzati da elevata incertezza, infatti, nei quali le aziende non possono più orientarsi solo con l’istinto ed il fiuto imprenditoriale, risulta fondamentale poter contare non solo su informazioni economico–finanziarie strutturate e tempestive, ma anche e soprattutto su indicatori di performance multidimensionali adeguati alla complessità aziendale ed al modello di business, in grado di elevare la capacità decisionale del management e di misurare costantemente il valore generato e l’utilizzo delle risorse impegnate.

    L’evoluzione del contesto competitivo in atto ormai da anni, sta trasformando il Controllo Direzionale da parametro “chiuso” di osservazione della dinamiche numerarie aziendali ad uso esclusivo del management, a strumento “aperto” e condiviso di misurazione delle performance e, quindi, di miglioramento continuo dell’intera organizzazione aziendale.

    I Consulenti di Management che si ritrovano in questa Community supportano ed affiancano manager ed imprenditori nei loro processi di miglioramento decisionale, fornendo loro know-how specialistico nelle discipline del Management Control e del Performance Management.

    Regolamento per l'istituzione e il funzionamento delle Comunità di Pratica

    Regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Comunità di Pratica

    Sommario

    Premessa ........................................................................................................................................................................................... 2
    Art. 1 - Le Comunità di Pratica ........................................................................................................................................................... 2
    Art. 2 - Finalità e attività ..................................................................................................................................................................... 2
    Art. 3 - Costituzione ............................................................................................................................................................................ 3
    Art. 4 - Coordinamento ........................................................................................................................................................................ 3
    Art. 5 - Adesione .................................................................................................................................................................................. 4
    Art. 6 - Qualificazione professionale di Comunità di Pratica ............................................................................................................... 4
    Art. 7 - Ammissione alla qualificazione professionale di Comunità di Pratica .................................................................................... 5
    Art. 8 - Commissione della Comunità di Pratica per la qualificazione professionale .......................................................................... 5
    Art. 9 - Durata e mantenimento della qualificazione professionale specifica ..................................................................................... 6
    Art. 10 - Risorse economiche .............................................................................................................................................................. 6
    Art. 11 - Scioglimento .......................................................................................................................................................................... 6

    Premessa

    La consulenza di management evolve nel tempo, cambia con il mutare dei bisogni e delle esigenze dei suoi fruitori e degli altri stakeholder mantenendo la necessaria sintonia con il contesto.

    APCO, cogliendo il senso di tali mutamenti, istituisce le Comunità di Pratica, quali ambiti di confronto e maturazione di nuove competenze e di eccellenze professionali.

    Le Comunità di Pratica sono istituite a norma degli artt. 3 e 16 dello Statuto.

    Art. 1 - Le Comunità di Pratica

    Le Comunità di Pratica sono gruppi professionali organizzati inerenti specifici ambiti di attività della consulenza di management (segmenti di mercato, aree funzionali, possibili combinazioni tra segmenti e aree funzionali).

    Le Comunità di Pratica operano coerentemente con i valori, i principi, le finalità professionali e le regole comportamentali di APCO.

    Le Comunità di Pratica producono conoscenza e attivano processi di apprendimento per un miglioramento continuo dei profili professionali soprattutto degli associati interessati.

    Le Comunità di Pratica adottano un “approccio inclusivo” rivolgendosi anche a terzi interessati a nuovi ambiti professionali attraverso la condivisione di saperi, esperienze e letture di futuri scenari relativi alla consulenza di management.

    Art. 2 - Finalità e attività

    Le Comunità di Pratica hanno lo scopo di:
     - promuovere il libero scambio di idee, conoscenze, iniziative e opportunità tra i partecipanti;
     - favorire lo sviluppo professionale dei partecipanti;
     - qualificare i partecipanti con attestazioni professionali specialistiche;
     - coinvolgere alte professionalità;
     - promuovere lo sviluppo di best practice;
     - delineare percorsi virtuosi che favoriscano l’innovazione;
     - favorire l’interscambio e la collaborazione tra le varie Comunità;
     - sviluppare le relazioni professionali con gli stakeholder;
     - contribuire alla creazione e diffusione di conoscenza sulle tematiche scelte.

    Le Comunità di Pratica, coerentemente con gli obiettivi di APCO, svolgono attività funzionali al raggiungimento delle proprie finalità, come:
     - la individuazione di framework per le competenze;
     - la predisposizione di percorsi di qualificazione professionale (e-learning, corsi formazione...);
     - la individuazione di casi di successo per la definizione di best practice;
     - la creazione di un osservatorio per la diffusione di best practice;
     - il networking tra i partecipanti alla Comunità;
     - l’organizzazione di eventi a tema (workshop, webinar, seminari, convegni…);
     - la conduzione di studi e ricerche ad hoc;
     - la pubblicazione di articoli, paper, libri, post;
     - la promozione di partnership con aziende, organizzazioni ed enti pubblici e privati interessati.

    Le Comunità di Pratica annualmente predispongono un programma di dettaglio delle attività da svolgere e lo sottopongono al Consiglio Direttivo per l’approvazione.

    Art. 3 - Costituzione

    Le Comunità di Pratica sono istituite dal Consiglio Direttivo per iniziativa dello stesso o su richiesta di almeno tre Associati, tra Qualificati APCO - CMC e Qualificati APCO.

    Nella delibera istitutiva il Consiglio Direttivo:
     - indica la denominazione e l’ambito di attività professionale assegnati alla Comunità di Pratica;
     - nomina il Coordinatore della Comunità di Pratica;
     - approva il programma annuale della Comunità di Pratica presentato dai proponenti.

    Art. 4 - Coordinamento

    Ogni Comunità di Pratica prevede la figura di un Coordinatore.

    Il Coordinatore della Comunità di Pratica, nominato dal Consiglio Direttivo tra i Soci Qualificati APCO - CMC e i Soci Qualificati APCO, ha la responsabilità e il coordinamento di tutte le attività sulla base di un programma approvato dal Consiglio Direttivo.

    La scadenza del mandato di Coordinatore della Comunità di Pratica si adegua a quella del Consiglio Direttivo che lo ha nominato.

    Il Coordinatore della Comunità di Pratica:
    a) convoca e presiede le riunioni;
    b) cura i rapporti con gli stakeholder interni (partecipanti, Presidente, Consiglio Direttivo, Coordinatori di altre Comunità di Pratica, Coordinatori delle Delegazioni Territoriali…);
    c) cura i rapporti istituzionali con gli stakeholder esterni d’intesa con il Presidente APCO;
    d) assicura le attività di collaborazione con la Commissione Soci, con la Commissione Formazione, con le Delegazioni Territoriali.

    Inoltre, il Coordinatore della Comunità di Pratica:
  • propone al Consiglio Direttivo l’approvazione di un budget a sostegno delle iniziative programmate;
  • è responsabile dell’impiego delle risorse;
  • predispone un rendiconto finale in accordo con il Tesoriere.

  • Il Coordinatore della Comunità di Pratica partecipa alle riunioni del Consiglio Direttivo senza diritto di voto su invito del Presidente.

    È facoltà del Consiglio Direttivo delegare tra i suoi componenti un Consigliere con il compito di seguire le attività delle Comunità di Pratica.

    Art. 5 - Adesione

    Possono far parte della Comunità di Pratica gli Associati e gli Aderenti di cui all’art. 4 dello Statuto APCO, nonché i soggetti esterni interessati, che ne facciano richiesta al Coordinatore della Comunità di Pratica.

    È possibile frequentare la Comunità di Pratica come semplice partecipante.

    Il form della domanda di adesione alla Comunità di Pratica è disponibile sul sito www.apcoitalia.it.

    La quota di adesione alla Comunità di Pratica è stabilita dal Consiglio Direttivo.  

    L’ammissione di soggetti esterni (consulenti, manager, professionisti, docenti…) è presentata dal Coordinatore della Comunità di Pratica al Consiglio Direttivo per l’approvazione.

    In caso di figure esterne di particolare rilevanza nel campo di applicazione della Comunità di Pratica, l’ammissione può avvenire direttamente su invito del Consiglio Direttivo o su invito del Coordinatore della Comunità di Pratica e approvazione del Consiglio Direttivo.

    Ciascun partecipante potrà far parte contemporaneamente a due Comunità di Pratica.

    Art. 6 - Qualificazione professionale di Comunità di Pratica

    La partecipazione a una Comunità di Pratica consente anche di conseguire l’attestazione di due differenti livelli di qualificazione professionale:
    1. Practitioner;
    2. Esperto.

    Il Practitioner è un professionista con idonee conoscenze specialistiche e abilità per esercitare un’attività nell’ambito professionale della Comunità di Pratica.

    Requisiti richiesti per la qualificazione professionale specifica di Practitioner:
  • iscrizione alla Comunità di Pratica;
  • adesione all’Associazione almeno in qualità di Aderente;
  • almeno due anni di esperienza di lavoro, di cui almeno uno nell’attività prevalente della Consulenza di Management;
  • conoscenze specialistiche e abilità nell’ambito professionale della Comunità di Pratica, attestate da un percorso formativo specifico accreditato APCO o la realizzazione di almeno un intervento consulenziale nell’ambito professionale della Comunità di Pratica negli ultimi 24 mesi.

  • L’Esperto è un professionista con elevate conoscenze specialistiche, costantemente aggiornate, che ha sviluppato specifiche abilità e maturato significative esperienze nell’ambito professionale della Comunità di Pratica.

    Requisiti richiesti per la qualificazione professionale specifica di Esperto:
  • iscrizione alla Comunità di Pratica;
  • adesione all’Associazione almeno in qualità di socio qualificato APCO;
  • significative competenze maturate nell’ambito professionale della Comunità di Pratica, attestate da almeno tre interventi consulenziali con almeno due clienti negli ultimi 24 mesi, di cui uno negli ultimi 12 mesi.

  • Sono valide le referenze dei clienti già consegnate ad APCO per la partecipazione ad altri processi di qualificazione coerenti con quanto richiesto dalla qualificazione professionale specifica di Comunità di Pratica.

    Art. 7 - Ammissione alla qualificazione professionale di Comunità di Pratica

    Il procedimento di qualificazione professionale specifica di Practitioner e di Esperto inizia con l’invio del form relativo alla domanda di ammissione presente sul sito www.apcoitalia.it a cura dell’interessato.

    Ricevuta la domanda di ammissione del candidato, la Segreteria APCO provvede a inoltrarla all’apposita Commissione della Comunità di Pratica per l’accesso alla qualificazione professionale specifica, previa verifica formale:
     - della completezza della domanda e dei relativi allegati;
     - dell’iscrizione del candidato alla Comunità di Pratica d’interesse;
     - dell’adesione ad APCO del candidato, compresa la regolarità del versamento delle quote associative;
     - dell’attestazione del percorso formativo specifico accreditato APCO o delle referenze richieste;
     - del pagamento della quota di ammissione all’assessment.

    Per l’attestazione di Esperto è previsto anche un colloquio con la discussione di un progetto con la Commissione della Comunità di Pratica.

    Il Consiglio Direttivo rilascia ai candidati che hanno superato con esito positivo l’assessment la corrispondente attestazione specialistica:
  • “Practitioner……” da aggiungere alla qualifica di “Aderente APCO” o “Socio Qualificato APCO n° …” o “Socio Qualificato APCO - CMC n° …”;
  • “Esperto ……” da aggiungere alla qualifica di “Socio Qualificato APCO n° …” o “Socio Qualificato APCO - CMC n° …”.

  • Art. 8 - Commissione della Comunità di Pratica per la qualificazione professionale

    Il Consiglio Direttivo nomina la Commissione per l’accesso alla qualificazione professionale specifica di Practitioner e di Esperto.

    La Commissione è formata da tre componenti di cui uno con funzione di Coordinatore scelto nell’ambito della Commissione Soci, gli altri due tra i Soci Qualificati APCO - CMC o Soci Qualificati APCO esperti dell’ambito professionale della Comunità di Pratica.

    La Commissione della Comunità di Pratica ha il compito di valutare il livello del profilo di qualificazione professionale specifica del candidato con la verifica del possesso dei requisiti richiesti sia nel caso di prima ammissione che di rinnovo.

    Art. 9 - Durata e mantenimento della qualificazione professionale specifica

    L’attestazione di qualificazione professionale specifica di Practitioner e di Esperto ha una validità triennale.

    Per il rinnovo della qualificazione professionale specifica è necessario il possesso dei medesimi requisiti richiesti per l’ammissione.

    Il procedimento inizia con l’invio del form relativo alla domanda di rinnovo presente sul sito www.apcoitalia.it a cura dell’interessato.
    La Segreteria APCO inoltra alla Commissione della Comunità di Pratica la documentazione del candidato previa verifica formale della domanda e della relativa documentazione, così come previsto per l’ammissione.
    Per il rinnovo della qualificazione professionale specifica la verifica del possesso dei requisiti è solo documentale.

    Art. 10 - Risorse economiche

    La gestione economico-finanziaria della Comunità di Pratica è attuata nel rispetto delle politiche del Consiglio Direttivo con la supervisione del Tesoriere.

    Le entrate e le uscite delle iniziative della Comunità di Pratica sono registrate nel sistema contabile associativo.

    Art. 11 - Scioglimento

    Il Consiglio Direttivo delibera lo scioglimento della Comunità di Pratica qualora ne ravvisi la necessità, non ritenendola più funzionale al raggiungimento degli scopi sociali.

    Sono motivi di scioglimento della Comunità di Pratica:
     - comportamenti in contrato con i valori e le regole di etica professionale di APCO;
     - violazione dello Statuto e dei Regolamenti;
     - inosservanza delle decisioni degli organi centrali dell’associazione;
     - irregolarità gestionali;
     - inattività.


    (Approvato con deliberazione del Consiglio Direttivo APCO del 9 settembre 2019)

    Marchio APCO

    Marchio APCO nelle versioni adatte alle diverse applicazioni.