Stampa

Messaggio del Presidente

Il 2018 è l’anno del 50° di Apco e come ogni ricorrenza importante porta alla luce molti episodi che si sono succeduti nel tempo, tante tappe che sono state percorse per costruire la fisionomia della nostra Associazione, la sua unicità nel perseguire la finalità di promuovere la professione del consulente di management, oltre a darle un respiro internazionale nell’essere parte ormai da un trentennio dell’International Council of Management Consulting Institutes (ICMCI), un organismo presente oggi, come sappiamo, in 49 Paesi e denominato dal 2013 CMC-Global.

Un più breve arco temporale, di soli cinque anni, è trascorso dalla pubblicazione della legge 4/2013 che ha rappresentato un punto di svolta nella riforma delle professioni non organizzate in ordini o collegi. Frutto di un lavoro lunghissimo, cui hanno contribuito numerosi soggetti anche molto diversi tra loro, la legge 4/2013 è oggi una realtà che tendiamo a dare per scontata. Scontata perché abbiamo acquisito dei diritti che oggi sono un dato di fatto, o scontata perché siamo rassegnati di fronte alla scarsa attenzione che il mercato e le istituzioni riservano a determinate categorie professionali? Il tema centrale, a mio avviso è quello della qualità, l’elemento essenziale che dà valore a ciò che è intangibile e a ciò che siamo stati in grado di realizzare, facendo la differenza.

La consulenza di management è una professione che non fa clamore. È piuttosto il risultato dell’attività di consulenza che abbiamo svolto che può farlo. La qualità assume concretezza in ciò che il cliente è riuscito a realizzare grazie al nostro apporto, alla comprensione delle sue reali necessità, al parere competente che ha ricevuto, all’indirizzo utile che è stato dato quando siamo stati chiamati. Potrei procedere a lungo con l’elenco delle opere che la consulenza di management realizza ogni giorno nei vari settori e nelle molteplici funzioni delle organizzazioni nel mondo. Alcuni segnali positivi si colgono anche nel nostro Paese dove in alcuni bandi troviamo il riferimento a requisiti professionali affini alla qualificazione che Apco riconosce ai propri associati, oppure a ulteriori riforme quali l’equo compenso e le agevolazioni fiscali per la formazione.

Desidero rivolgere un pensiero di gratitudine ai soci che hanno dato fiducia ad Apco e che auspico continuino a riporla in noi per crescere insieme attraverso nuove sfide. Ci sono alcuni assi portanti dello sviluppo che vedo per il 2018: l’attenzione che dobbiamo avere nei confronti dei giovani che si affacciano al mondo delle professioni con molti interrogativi, tanto sul loro presente quanto sul loro futuro; l’aumento della fiducia e del riconoscimento della professione della consulenza di management in quanto utile per il progresso, in particolare per le PMI nei territori; il ruolo che dobbiamo giocare nell’ambito dell’innovazione e della trasformazione digitale per l’ammodernamento del nostro Paese e di tutte le tematiche delle comunità di pratica che abbiamo attivato.

Con l’auspicio che il 50° anniversario di Apco sia fonte di ispirazione per un rinnovato fervore culturale e spirito associativo, invio a tutti i miei più cordiali saluti.

Cesara Pasini - CMC
Presidente APCO


ritorna alla newsletter ok